Via Biassa
eve il suo nome alla famiglia che ivi possedeva un palazzo o, più semplicementeper il fatto che, attraverso questa via, si accedeva alla strada che conduceva all’omonimo paese posto sulle alture ad Ovest della città. Erauna via che già in epoca medioevale rivestiva notevole importanza nel nucleo urbano spezzino Palazzo Biassa.Situato a destra della chiesa di Santa Maria è ora sede della Cassa di Risparmio.Era proprietà della famiglia di cui fece parte Baldassare Biassa, capitano nella flotta della Repubblica fin dal 1475.Nel 1503, eletto comandante del Papa Giulio II, diventò persona di sua fiducia per tutti gli incarichi di carattere navale.
‘ammiraglio trascorse l’ultimo periodo della sua vita in questo palazzo, dove morì, per poi essere sepolto nella chiesa di Santa Maria. Nel 1553 il palazzo ospitò per una notte Caterina De’ Medici; la futura regina, infatti, si trovava di passaggio alla Spezia per recarsi in Francia per assistere al matrimonio della nipote.Tramontata la fortuna della famiglia, il palazzo fu diviso in diverse proprietà e anche in parte abbattuto per permettere l’apertura dell’attuale Corso Cavour nei primi decenni del secolo l’edificio fu acquistato dallaCassa di Risparmio della Spezia, permutandolo con Palazzo Crozza, ora sede della Biblioteca U. Mazzini
Via Cristoforo Colombo
ella attuale sede della sua parte a mare passavano le antiche mura,in questa zona si trovavano le vecchie carceri «Pincetti» che furono demolite molti anni or sono. La vetusta costruzione era una superstite casamatta delle mura cittadine costruite nel 1371, che facevano capo al castello S. Giorgio,racchiudendo il piccolo centro urbano di allora, e scorrendo per breve tratto lungo l’odierna via Colombo. Le carceri erano indicate come «Pincetti» dal nome di un loro antichissimo custode: si chiamava infatti Pincetti, il nome del capitano finì per indicare popolarmente l’edificio , tanto che nel gergo cittadino restò l’espressione «andare da Pincetti» nel significato di andare in prigione.
In Via Colombo si trovava anche l’antico laghetto della Sprugola e, tra le due guerre, “il mercato del pesce”. All’altezza dell’attuale tribunale si apriva la porta San Francesco e più a sud, la porta detta della Madonna del Carmine.Porta San FrancescoIn Via Colombo, angolo via Sapri.Anticamente partiva da qui la strada che, superando i canali della Sprugola, del Lagora e dello Sterolo, raggiungevano il convento di San Francesco, edificio oggi conglobato all’interno dell’Arsenale.
Via Sapri
stata una strada della vecchia Spezia. In fregio ad essa si trovava una chiesa dedicata a S.Carlo nella quale fu aperta la prima scuola pubblica della città; come curiositàsi può ricordare che v’insegnavano un maestro ed un prete per una paga di 210 lire il mese e gli scolari iscritti erano una sessantina. L’edificio fu successivamente trasformato in teatro e poi cinematografo chiamato “Centrale” ed, in tempi recenti, quello di “Diana”
Via Felice Cavallotti
All’altezza dell’attuale Piazza Mentana si apriva, nella spiaggia antistante la città, la Porta a Mare.Nella via si possono ancora notare tracce di antiche mura.
Via Da Passano
artendo dai giardini pubblici attraversa Via D.Chiodo e giunge fino a Piazza del Bastione; anticamente la parte a monte coincideva con il percorso delle vecchie mura. In questa via nacque Ubaldo Mazzini, storicoe poeta dialettale.
Via Prione
in dall’epoca è stata la strada principale della Spezia. Da Nord, essa iniziava dallaPorta di San Bernardino detta anche di Genova e da lì, attraversando l’abitato con un tracciato rettilineo, giungeva alla Porta detta della Marina che si apriva sulla spiaggia.E’ un tipico “carugio drito” che conserva in alcuni tratti le caratteristiche dell’antica strada medievale. L’origine del nome della strada potrebbe essere ricercata nel termine dialettale “pria”, pietra,del resto la denominazione Prione è diffusa nell’area ligure.Tra gli edifici più importante è da annoverare il Palazzo Doria, situato all’angolo di Via Gioberti.
rocedendo verso Nord, sulla sinistra, si trova Via Unione. Da qui sarà possibile raggiungere l’antica Loggia dei Banchi, luogo questo ove, nel passato, si teneva il mercato e si organizzavano assemblee pubbliche, oggi tranne il nome, nulla èrimasto di ciò che la piazzetta doveva esserein epoche lontane dopo la ricostruzione del dopoguerra, la medesima porta è stata riservata al vicino “volto Cambiaso”, una sorta di lunga galleria coperta con volte a crociera che univa l’attuale Via Sapri alla Via Unione ora ridotta ad anonimo sottopasso, per di più raramente utilizzato.
ll’incrocio con la Via Sforza si trovano i Quattro Canti in cui confluivano in passato le due più importanti direttrici, luogo quindi di traffico, ma anche di sosta, tanto che in questo punto erano affissi e letti i manifesti ele grida delle autorità cittadine.Superate la Via Biassa a sinistra, ed il Poggio a destra, troviamo il vetusto oratorio dedicato a San Bernardino che, completamente trasformato, è oggi sede della Pubblica Assistenza. E’ qui che nella cinta muraria del Trecento si aprivano la porta detta di Genova o porta San Bernardino.Porta San Bernardino- situata a Nord della città si apriva nelle mura che cingevano il borgo medievale.
a qui aveva inizio la strada che, attraversando campi e canali, seguiva approssimativamente il percorso dell’attuale Via Prione per poi proseguire, verso Genova,in direzione della Foce. Poco distante dalla Porta, lungo questo tragitto, all’altezza dell’attuale via del vecchio Ospedale, sorgevano la Chiesa ed il convento dei Minimi di San Francesco. Il convento fu costruito nel 1616 e, conseguentemente all’abolizione degli ordini religiosi, fu destinatoa ospedale; successivamente divenne sede della Pretura e d’uffici comunali.Oggi sede dell’importante Museo Lia.
Fonte: Itinerario-Guida nel Centro Storico Assessorato Pubblica Istruzione Servizio Itinerari Didattici